martedì 26 febbraio 2019

Essere gemelli: tra mito, curiosità e realtà


Come forse alcuni di voi sapranno, sono una gemella. Più precisamente eterozigote, ovvero ho un fratello nato il mio stesso giorno, e con cui ho condiviso il grembo materno. Ed i giocattoli, i libri, le vacanze, il percorso scolastico (credo che questo, lui se lo sarebbe volentieri risparmiato, ma non divaghiamo).

Negli ultimi anni, le gravidanze con parti gemellari sono aumentate, poichè la fecondazione assistita, spesso favorisce questo tipo di nascite.
Nel nostro caso però, i nostri genitori non sono dovuti ricorrere a questa tecnica e, negli anni '80, quando siamo nati noi (in questo post parlerò spesso al plurale), la stima era di una coppia di bimbi nati contemporaneamente su 70 parti . C'è una predisposizione genetica riconosciuta, almeno per i bizigoti come noi. Nell'albero genealogico di mia mamma e mio papà, infatti, vi sono altri casi di gemelli (il più vicino nel tempo sono due nostri cugini), anche se sembra sia "merito" della mamma (ne parleremo in seguiro).

credits:canva.com


Scienza a parte, vi siete mai chiesti come sia crescere con un fratello gemello? Credo di si: quando lo dico, le persone rimangono affascinate e mi rivolgono spesso alcune domande, che nel corso degli anni mi hanno fatto divertire, riflettere e a volte anche arrabbiare. Vediamo però prima i pro, del crescere con un gemello.

Le cose belle 


  • Confronto con un maschio della mia età: abbiamo un altro fratello: Christian. Ha nove anni più di noi, che un tempo mi sembravano tanti. Mi ricordo quando si preparava per uscire, ed io ero ancora un'undicenne: il suo mi sembrava un mondo lontano, fatto di vacanze ormai senza genitori, discoteca, hobby interessanti e lavoro. In realtà quei nove anni si sono poi sempre più "avvicinati" ed ora non lo vedo più così tanto grande rispetto a me. Con Alessio, il mio gemello avevo uno specchio in cui vedere come erano i machi della mia età, ed era un vantaggio se volevo instaurare un'amicizia con qualche compagno di classe, ad esempio. Credo sia per questo  che tutt'ora sia convinta che  tra uomo e donna l'amicizia, sia non solo possibile, ma bella. Ho sempre avuto poca difficoltà a comprendere certi atteggiamenti maschili, che anche ammiro: il fatto di non farsi troppe paranoie, nella maggior parte dei casi, ad esempio.
  • Dividere le spese: i cd con la discografia di Vasco? Comperati con le nostre paghette, metà per uno tanto servivano ad entrambi. Così come il pc, la connessione internet ecc...Previo accordo decidevamo i tempi e i modi di uso di alcuni oggetti o servizi, dividendone le spese. E' stata una comodità: perchè pagare due volte una cosa che avremmo comunque usato in tempi diversi, se potevamo acquistarla in comune?
  • Aiuto nei compiti: da bambina ero spesso ammalata, finchè non mi hanno tolto le tonsille. Alessio portava a casa i compiti e non dovevo girare di casa in casa, per vedere su cosa si erano preparati i miei compagni di classe.
  • Crescere insieme: negli anni siamo cambiati. Da litigiosi fratellini, ad un uomo ed una donna che fanno il tifo e gioiscono per i successi l'uno dell' altra, si confortano nelle giornate no, e si aiutano nel momento del bisogno. Si ha di nuovo, un metro di paragone, vedendo come negli anni siamo cambiati entrambi.
Ho la fortuna di avere un bel rapporto con entrambi i miei fratelli, e con le mie adorabili cognate: quindi potrei continuare con la melassa e dirvi molti altri aspetti poetici dell'essere gemelli (e fratelli). Ma credetemi, ci sono anche dei lati "strani".

Le stranezze

  • Confronto infinito: non importa se Alessio ed io abbiamo cartteri ed attitudini decisamente diversi tra loro. La comparazione, da parte degli altri dura da sempre. Il mio gemello era  bravo in una materia? Perchè non lo ero anche io? Da bambina ero più alta di qualche centimetro (tutti abbondantemente ripresi più tardi da Alessio, che ora mi supera in altezza e non di poco) . Come mai? Ed io ero pure più in carne: quanta cioccolata in più mangiavo, rispetto al mio gemello?Sono da poco diventata zia, di un bellissimo bambino: Tommaso. E' il figlio di Marica e Alessio e quando ho comunicato che sarebbe arrivato, alcuni mi hanno chiesto, perchè non prendevo esempio dal mio gemello, e non dicessi a mio marito che era il momento giusto perchè figliassimo pure noi . Insomma, un confronto inutile che a volte fa ridere per non piangere.
  • "Tua sorella ha fatto questo e quest'altro". Devo dire che da quando frequentiamo ambienti diversi, il problema almeno per me non si pone più. Ma da ragazzini, eravamo arcistufi di sentirci dire cosa l'altro avesse combinato. La risposta collaudatissima era -"Vacci a parlare di persona, io non sono lui/lei".
Spesso ho notato che la gente continua imperterrita a fare confusione tra gemelli eterozigoti e monozigoti. Infatti ancora adesso mi chiedono se sono uguale a mio fratello. Non importa se siamo di sesso diverso: le persone ancora non si soffermano  sul fatto che esistono diversi tipi di gemelli.
Inoltre c'è questa credenza che noi non potremmo avere bambini a loro volta gemelli, dai nostri rispettivi partner: anche in questo caso la scienza non ha trovato affidamento. Per il momento si sa solo che alcuni studi sulla genetica, evidenziano una predisposizione da parte della donna per la gravidanza gemellare eterozigote.
Alcuni film, hanno avanzato l'ipotesi che ci sia della telepatia tra di noi, fratelli nati nello stesso giorno: non è vero nel nostro caso, anche se molto spesso ci si capisce con uno sguardo (come capita anche per gli amici).

Spero che questo post vi sia piaciuto, tra cusriosità  e un pizzico di scienza. Ci sono altre cose che vorreste sapere o che vi incuriosiscono, sul tema?

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