venerdì 8 febbraio 2019

Decluttering per sentimentali e nostalgici



Da quando mi sono sposata, e di conseguenza trasferita ho apportato diverse modifiche al mio guardaroba. Non che il mio stile sia diventato d'improvviso  più da "siura", ma ecco, ho deciso di buttare quello che non  mi andava più. Personalmente, credo sia inutile tenere un abito che mi sta male, o cercare di rattoppare qualcosa che ormai è troppo vecchio e rovinato per essere ancora degno del mio armadio. Questo non significa che io sia diventata una sprecona, anzi compro con molta più consapevolezza, ma mi ci sono voluti alcuni anni per capirlo.

Quello che è effettivamente consumato, liso, rovinato finisce nel cestino, o portato nei contenitori che alcuni brand mettono a disposizione periodicamente, offrendo piccoli sconti in cambio di abiti anche danneggiati. Mentre quello che non mi sta più bene, ma che è riutilizzabile, lo dono. Se vi sentite pronti a questo slancio liberatorio, io ho seguito diversi tutorial e letto il post del blog della Connie, che mi è stato molto utile.

credits: www.Canva.it


Tuttavia esistono delle persone che effettivamente sono in grande difficoltà quando si tratta di buttare qualcosa. Che sia un vestito o un oggetto, non c'è Marie Kondo che tenga: per loro è impossibile separarsi dalle cose vecchie, e spesso non solo perchè hanno un valore sentimentale. Infatti queste persone vivono nel dubbio che qualcosa possa servire loro, un domani, chissà...anche se rotto, consumato ed inutilizzabile.

Schema interessante da seguire per il guardaroba credits:www.vogue.com


Anche se credo che l'indole di una persona non possa essere cambiata, è pur vero che spesso alcuni comportamenti, si possono migliorare. Così ecco i miei consigli per tutti coloro che non riescono a separarsi dagli oggetti, vivendo magari nel disordine.


  • Per quanto riguarda i vestiti se proprio non riuscite a buttare nulla, vi invito ad usare il metodo   settimana della vergogna di Valeria Fioretta, blogger e scrittrice che seguo con interesse. E' tutto ben spiegato sul post e non mi voglio dilungare troppo, a parte dirvi che funziona.
  • Per gli oggetti: avete presente quelle case minimal, sempre pulite ed in ordine? Benissimo, ora pensate al vostro ammasso di robi vecchi e confrontatelo: cosa notate? Forse non sarebbe meglio tenere meno suppellettili, e avere più spazio vuoto per essere facilitati anche nella pulizia? Questo pensiero mi ha aiutata molto, nell'impedirmi di acquistare l'ennesimo soprammobile, che poi non avrei buttato per tirchiaggine. Perchè per non accumulare, non si deve comprare male e troppo, ovviamente.
  • Se il vostro mantra "ma magari può servirmi" vi impedisce di liberarvi di qualcosa che non usate mai, provate a scrivere su un foglio, tutte le volte che utilizzate quella vecchia pentola rovinata. Stabilite voi la frequenza accettabile, che non deve essere una volta all'anno, ma almeno una al mese. Se quel frullatore del 1990 funziona ancora, cercate su facebook: in molte città ci sono dei gruppi in cui si può regalare a chi ne ha bisogno, qualcosa che a noi non serve più. Oppure diversi enti e cooperative, accettano oggetti di uso comune per poi rivenderli e finanziare le loro attività rivolte ai meno fortunati.
  • Sopraffatti dai ricordi? Marie Kondo (per chi non lo sapesse autrice del celebre "Il magico potere del riordino")insegna a liberarsi dagli oggetti che ci riportano alla mente qualcosa, per ultimi. Ma nemmeno io riesco a buttare  la bomboniera della mia Prima Comunione: alla festa c'erano gli zii che ora non ci sono più, l'abbiamo scelta con gioia mio fratello ed io...però non è fattibile tenere tutto. A meno che non si abbia un castello a disposizione. Quindi vi propongo il metodo delle scatole: una cosa ovvia certo, ma potete mettere tante categorie di ricordi insieme, facilitandovi nell'ordine e nelle pulizie. Io ho due cartelline con i biglietti di auguri, tenerli tutti sulla libreria in bellavista, era impensabile.
Il decluttering non è facile per chi è nostalgico, ma si riesce a fare tutto con un pò di buna volontà, e senza quasi mai penstirsi di cosa si è buttato, o donato. Ve l'assicuro: con meno oggetti si vive meglio e si acquista poi con più consapevolezza, non credete?

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