venerdì 8 marzo 2019

8 marzo 2019: c'è poco da festeggiare


Essere donna in Italia, non è facile. Nel 2019, vi è ancora il  gender gay gap nel mondo del lavoro. Il tasso di occupazione femminile è del 42% rispetto alla media europea che si attesta al 62,7% (dati istat 2018), e quando una lavoratrice confronta il suo stipendio con un pari grado maschio, non c'è di che stare allegre. Secondo l' Eurostat infatti,  il divario tra un salario maschile e uno femminile, in Italia è del 44% ovviamente a discapito della donna.

credits: sunnyrabbit via www.canva.com


Viviamo in un paese in cui spesso le lavoratrici sono costrette a scegliere di lasciare la loro occupazione, quando diventano mamme. Non importa se in Italia, vi è il numero maggiore al mondo di iscrizioni all'università da parte delle donne  e sul totale dei laureati con 110 e lode, il 60% è femmina  (dati annuali sul global gender gap). Stiamo lasciando inoccupate donne con grandi competenze o le stiamo avviando all'emigrazione, e questo lo pagheremo in futuro, ne sono certa. O forsi i risultati di tutto ciò li stiamo già vedendo.

Oltre alle statistiche, vi è anche tutto un "sottobosco" da considerare, che trovo intollerabile. Dal volantino per l'8 marzo della lega giovani di Crotone, che stabilisce l'offesa sulla donna da parte di chi "sostiene una cultura politica che rivendica una sempre più marcata autodeterminazione della donna, suscitando un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo". Insomma..stai buona a casetta e non rompere.
Per non parlare della mancanza di solidarietà femminile che spesso le donne non ricevono, non solo dagli uomini ma anche da altre componenti del gentil sesso. Finchè, ad una violanza, qualcuno commenterà con un -"Se l'è cercata"- trovo che non ci sia nulla da festeggiare, oggi.
C'è poi la questione della pink tax , che spiegato in breve è il fatto che un  bene pensato per il pubblico femminile, costa di più.

Si può migliorare questa grigia situazione? Certo, o almeno si può tentare. Per quanto riguarda il gender gay gap, secondo l'economista americana Iris Bohnet un accorgimento sarebbe quello dell'anonimato al momento della raccolta dei curriculum, poichè si potrebbero valutare prima le competenze, che il sesso della candidata/o. Oltre a questo personalmente proporrei sgravi fiscali per le aziende al momento della maternità di una dipendente, poichè  in Italia, i costi per le imprese sono ancora secondo me, alti.
Per quanto riguarda i volantini insulsi invece, il mio consiglio è quello di dire a gran voce che sono idee intollerabili, e che sono gli autori stessi i denigratori della donna. E ripetere il medesimo atteggiamento con coloro che si permettono di giudicare le violenze sulla donna.

Per quanto riguarda la pink tax, visto che sull'iva purtroppo poco si può fare, il mio unico consiglio è quello di confrontare i prezzi, e non scegliere un oggetto  solo per il design, qual'ora sia possibile.

Buon 8 marzo, la strada da fare è ancora tanta.

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